SATU MORNING GLORY
Pensieri mattutini inediti di Saturnino. © Domande e fotografie di Davide Aichino
Cosa rappresenta per te il mattino?
Per me, il mattino rappresenta una rinascita. Sempre, sempre, perché in fondo, svegliarsi in buona salute rappresenta di per sé una rinascita.
Che vibrazioni ti da il mattino?
Come il ritmo e l’energia del mattino si riflettono nella tua musica?
Per me, il mattino è il momento in cui si deve necessariamente attivarsi. Da un po’ di tempo a questa parte, non mi metto mai a letto dopo essermi alzato, anche se mi sveglio prima a causa di un rumore o perché devo occuparmi di Oliva. Una volta sveglio, inizio subito a muovermi e come mi sento al mattino si riflette inevitabilmente nella mia musica. Per me, ogni volta che prendo in mano uno strumento, è come una rinascita, simile al risveglio.
Trovi che il mattino sia un momento produttivo per la tua creatività musicale?
Guarda, davvero non ci penso. La prima cosa a cui penso al mattino è di riattivare il mio corpo, dato che ho un sonno molto profondo. Quindi, devo gradualmente riprendere possesso del mio corpo, e non penso affatto alla musica in quel momento. Tuttavia, senza dubbio mi sveglio sempre con la musica.
Hai un rituale mattutino che ti aiuta a entrare nello stato d’animo giusto per la composizione musicale?
No, assolutamente no. Direi che sono sempre predisposto non solo alla composizione, ma anche a fare musica e ad ascoltarla.
Ti è mai venuta in mente un’idea per una melodia o un riff di basso appena sveglio la mattina?
Non mi è mai venuto in mente, ma mi capita continuamente di svegliarmi con una melodia in testa che potrei aver ascoltato il giorno prima o addirittura un mese prima, e la canticchio regolarmente.
Come ti prepari la mattina per una giornata di registrazione o di performance dal vivo?
Beh, sono sempre molto rigoroso. Tutto quel processo di riattivazione avviene perché mi alleno; svolgo un bel allenamento che fa parte di una routine che ho instaurato da una decina d’anni a questa parte. Successivamente cerco di distrarmi pensando ad altro, ma da un certo momento in poi, inizio a concentrarmi esclusivamente su ciò che dovrò suonare.
In che modo il silenzio o la tranquillità del mattino ti influenzano artisticamente?
Beh, molto dipende da dove mi trovo quando mi sveglio. Viaggiando spesso e cambiando frequentemente letto, a volte mi capita di svegliarmi senza ricordarmi dove sono realmente. Potrei pensare di essere in un altro posto, principalmente perché cerco sempre di avere il buio completo prima di addormentarmi.
Riesci a collegare un particolare momento di ispirazione creativa al risveglio del mattino?
Se sì, potresti condividere quell’esperienza?
Sai che non riesco a ricordarne neanche uno? In realtà, mi capita spesso di pensare a individui che magari ho sognato, persone che forse non vedo da molto tempo, o mi capita spesso di aver sognato coloro che non ci sono più.
C’è qualcosa di specifico che cerchi di realizzare o di sperimentare durante le tue mattine per nutrire la tua creatività o la tua crescita come musicista?
Beh, senza dubbio dedico molto tempo all’ascolto e alla lettura, perché trovo che leggere al mattino, appena sveglio, sia molto rigenerante per la mente.
Credi che l’essere un “mattiniero” o un “notturno” possa influenzare la creatività o l’approccio di un musicista alla sua arte?
Ho vissuto in entrambi i modi: negli anni ’90 ho vissuto completamente di notte, ero completamente fuori sincrono con l’orario locale. Negli ultimi dieci anni, invece, sono diventato molto, molto mattiniero e preferisco svegliarmi molto presto, anche se vado a letto molto tardi. Devo dire che ho prodotto belle cose a livello creativo sia durante il periodo notturno che durante il periodo mattiniero, quindi non saprei dirti quale dei due sia meglio o peggio.
Ci sono momenti o luoghi specifici durante le tue mattine che ti hanno ispirato a scrivere una certa canzone o un particolare pezzo musicale?
C’è un posto che amo particolarmente, Torre di Palme nelle Marche. Ogni volta che mi sveglio lì, c’è qualcosa che mi suscita forti emozioni. Non so, quel posto ha un forte potere evocativo su di me. Non saprei spiegartelo nello specifico, ma sembra quasi come se ci fossi stato in una vita precedente.
Hai mai suonato davanti ad un pubblico al mattino come facevano gli artisti della beat generation nei bar operai? Ti piacerebbe farlo?
C’è un festival in Texas dove abbiamo suonato una mattina ad Austin ed è stata un’esperienza fantastica. Devo dire che suonare alla luce del giorno è meraviglioso. È un’esperienza da fare, assolutamente. Non escludo l’idea di fare, perché no, dei concerti di basso solista al mattino presto, magari all’alba. I pianisti l’hanno fatto tutti, ma con il basso elettrico credo nessuno, almeno per quanto ne sappia.
Ti sei mai svegliato da un sogno che ha poi influenzato la tua musica o le tue composizioni?
Sai, è tutta la vita che aspetto qualcosa del genere, un’Epifania onirica. Ma finora non è mai successo.
Come e dove ti vorresti svegliare domani?
Beh, da due anni a questa parte, di fianco ad Alberta.